Chi scrive ha una storia lavorativa che nasce nel 1996. Prima semplice collaboratore, poi impiegato, infine capoufficio in una piccola azienda.
Ma la mia esperienza lavorativa ormai è alle spalle, il mobbing che ho subìto ha avuto la conseguenza di farmi perdere il posto di lavoro, ed anche la salute.
Questo blog rappresenta soprattutto un diario, molto parziale, di ciò che mi è capitato.
In esso potrete trovare anche notizie interessanti, informazioni utili, consigli, ma nè questo blog nè altri possono sostituire il supporto di un avvocato specializzato in diritto del lavoro, oppure di uno psicologo. Il mio invito a quanti subiscono una situazione di disagio sul posto di lavoro è comunque quello innanzitutto di confrontarsi con altre persone che soffrono o hanno sofferto lo stesso problema: oggi lo si può fare molto facilmente anche attraverso Facebook, dove esistono - e sono purtroppo molto frequentati - gruppi che affrontano questa tematica.
Invito tutti i lettori a lasciare un commento, anche in forma anonima: più se ne parla, meglio è!

martedì 1 marzo 2011

Buon compleanno Caterina

Caterina Ferraro Pelle è l'autrice del libro "Mobbing: storia di una donna che non si arrende", nonchè la fondatrice di un gruppo su Facebook denominato "Mobbing: contiamoci per contare". Caterina è una grande donna, ed oggi è il suo compleanno: quel che segue è quanto ho scritto nel gruppo da lei fondato.

Che Caterina fosse una donna di grande personalità mi era apparso subito chiaro fin dal momento in cui sono entrato nel gruppo: bastano poche battute per farsi un’idea di una persona. Ma leggendo il suo libro ho capito molto di più: Caterina è una donna bellissima. E’ una persona i cui tratti fisici sono illuminati da una potente luce interiore: la luce di una grandissima intelligenza, di un’etica che non si piega ai compromessi, di una rara capacità di provare e trasferire emozioni, di una forza d’animo sorprendente, che la fa resistere a tante, troppe, ingiustizie. Il tutto di pari passo con una grande competenza professionale, conquistata attraverso lo studio, i sacrifici, la passione per il proprio lavoro.
La prima cosa che ho osservato del libro è stato lo stile letterario, in cui la descrizione della propria vicenda personale procede in parallelo con paragrafi in cui il fenomeno del mobbing viene analizzato in modo più scientifico e distaccato. Avevo letto delle recensioni in proposito, e tale aspetto era stato giudicato molto innovativo. Io non sono stupito di questa innovazione perché, vivendo un problema analogo, comprendo molto bene lo stato d’animo di Caterina che, da una parte, ha la necessità di raccontare la propria storia, ma dall’altra vuole anche fornire strumenti e dare sostegno a chi vive una situazione simile, oltre a fare informazione nei confronti di chi non sa.
Narrando il susseguirsi dei fatti, Caterina parla di sé in seconda persona. Questo a mio avviso è un aspetto del libro particolarmente originale, normalmente le autobiografie si scrivono in prima persona, o tutt’al più in terza… Ma la seconda persona trasferisce al lettore delle sensazioni del tutto particolari: chi legge si sente preso per mano e portato sulla scena dove si svolgono i fatti, gli sembra di vedere coi propri occhi ogni situazione, di provare per davvero quelle emozioni. Le persone che le sono intorno e da cui derivano tutti i suoi problemi non vengono mai indicate per nome, neanche con un nome di fantasia: ciò le rende ancora più opache e mediocri.
La storia di Caterina mi ha insegnato una cosa che ignoravo del tutto, e cioè il fatto che il mobbing è un mostro che non riguarda solo il semplice operaio o impiegato, ma anche figure di elevatissimo inquadramento professionale. Ma la dinamica è la stessa: da una parte uno o più mediocri e spesso incompetenti che alimentano con l’odio, l’invidia, l’interesse le proprie azioni. Dall’altra la persona onesta, preparata, che vuole innovare, che vuole rispettare le regole. In mezzo il popolo degli struzzi, che fingono di non vedere, che assecondano sempre il capo, che sono disposti a qualsiasi vigliacca azione pur di essere nelle grazie del mobber.
Mi è piaciuto molto come alcuni concetti vengano spiegati attraverso similitudini; se ne era già parlato nel gruppo, ma una che mi è piaciuta in modo particolare è quella che mette a confronto il comandante militare col direttore d’orchestra... Non provo neanche a spiegarla, è da leggere.
Certamente è importante vincere nei tribunali, ma questo libro, Caterina, ti restituirà molto di quello che ti è stato tolto. Il consenso che stai ottenendo e che ancora otterrai sopravvivrà sempre, perché sei nel giusto e perché i libri sono immortali. Al contrario di quei mediocri che, terminata la loro vicenda terrena, nessuno rimpiangerà.

Sono alle ultimissime pagine, stasera ultimerò la lettura del libro e lo riporrò, con gli altri, nella mia libreria. Guardando i miei libri, sono in grado di ricordare con nettezza, per ciascuno, il periodo della mia vita in cui li ho letti, le emozioni che mi hanno dato… So già che il tuo libro, Caterina, sarà per me il più caro fra tutti. E’ questo, nel mio microscopico, il mio regalo per il tuo compleanno.

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