Quando ho cominciato a subire il mobbing, non sapevo neanche cosa significasse la parola “mobbing”.
Ero assolutamente impreparato a tutto quello che mi sarebbe capitato, così la mie iniziali reazioni furono solo di incredulità per ciò che mi stava accadendo. I miei pensieri erano: “tutto questo è assurdo”, “si renderà conto che non ha senso trattarmi in questo modo”, “ho la coscienza a posto, non ho nulla da temere”, “ho alle spalle anni ed anni di lavoro ineccepibile, non può essere così stupido da farmi fuori”, “molto presto tutto tornerà come prima”. Mentre pensavo tutto questo, montava un senso di rabbia, perché ciò che subivo era ingiusto, macroscopicamente ingiusto.
Sbagliavo. Le mie reazioni erano inadeguate - solo adesso lo capisco appieno – in quanto frutto di una ingenuità di fondo: ritenere che il dolore interiore che cominciavo a sentire fosse un fatto importante non solo per me, ma un valore assoluto da tutelare. Il pensare che questa sofferenza fosse ignota al mio datore di lavoro, conseguenza non voluta, il fatto che quando fosse stato a lui chiaro ciò che stava accadendo, si sarebbe ravveduto. Pensare che i diritti delle persone fossero valori consolidati in cui tutti credono. Pensare che c’è un livello di ragionevolezza condiviso.
Ero completamente fuori strada. In realtà il mobber aveva già pianificato tutto, aveva preso la razionale decisione di mettere in atto tutta una serie di azioni nei miei confronti, avendo chiaro l'obiettivo da raggiungere. Non solo ero vittima di una situazione che mi avrebbe poi portato alla malattia ed alla disoccupazione, ma ero anche assolutamente inconsapevole di quello che mi stava capitando, lo avrei scoperto solo a giochi fatti.
Non sapevo, non conoscevo, soprattutto non volevo credere.
Chi non ha mai avuto problemi di questo genere, reagisce, credo, come ho reagito io. Se invece fossi stato informato, avessi capito per tempo, non mi fossi illuso che tutto fosse un problema passeggero, avrei preso le mie contromisure. Avrei cominciato a mettere in atto tutte le strategie per difendermi dal mobbing, ampiamente illustrate anche in internet. Solo che tutti si informano quando è troppo tardi, esattamente come è capitato a me. Solo quando una cosa come questa invade la propria vita distruggendola, solo allora si capisce quanto sia importante parlarne, conoscere il fenomeno in tempo, coglierne subito i segnali, reagire prima che attecchisca. Almeno prepararsi il terreno per non essere impreparati poi, quando sarà un giudice a dover decidere.